Gli arrivi internazionali non torneranno al livello pre-pandemia prima del 2024. Ma già quest’anno sarà possibile valorizzare in chiave business alcune tendenze. Per farlo al meglio centrali le fiere come BIT.
Il 2021 si è chiuso tra segnali contraddittori. Da un lato un’economia in ripresa, sospinta dal ritmo delle campagne vaccinali anche se minacciata da rischi, quali l’inflazione in crescita e le interruzioni nelle catene di fornitura. Dall’altra la comparsa di nuove varianti Covid e il mantenimento di restrizioni alle attività e agli spostamenti in diversi Paesi. Quali dunque le prospettive per l’industria turistica?
Arrivi internazionali: è atteso per il 2024 il ritorno ai livelli prepandemici
Secondo il più recente Barometro UNWTO (18 gennaio 2022), nel 2021 gli arrivi internazionali sono cresciuti del 4%, raggiungendo i 415 milioni rispetto ai 400 del 2020, ma rimangono ancora largamente al di sotto dei livelli pre-pandemia. I Caraibi sono la regione che ha fatto registrare la migliore performance, incrementando del 63% rispetto all’anno precedente, seguita dall’Europa Mediterranea (+57%) e dall’America Centrale (+54%). Secondo il panel di esperti dell’Organizzazione, il ritorno degli arrivi internazionali ai livelli prepandemici non si verificherà prima del 2024.
Sostenibilità, trasformazione digitale, workation e il ritorno dei viaggi in grande stile: i trend più rilevanti
Si stanno però manifestando numerosi trend emergenti che si possono valorizzare già da quest’anno per generare nuove opportunità di business. Uno è sicuramente il turismo sostenibile, che risponde all’esigenza dei viaggiatori di una nuova armonia con la natura e nel quale gioca un ruolo chiave l’innovazione tecnologica. Come rileva Euromonitor, la trasformazione digitale – e, in particolare, l’intelligenza artificiale – può aiutare a prevenire il fenomeno dell’overtourism, offrendo al viaggiatore una maggiore percezione di sicurezza anche sanitaria.
In effetti, aggiunge una ricerca di Regiondo, analizza specializzato del settore, anche nel 2022 la bassa incidenza di casi Covid continuerà ad essere uno dei principali criteri di scelta della destinazione. Ma non solo: un altro fenomeno che si consoliderà è la workation, un soggiorno in cui si continua a lavorare lontano da casa, come in molti ci siamo abituati a fare durante l’emergenza. Come fenomeno di reazione, si segnala anche un ritorno dei viaggi in “grande stile”, in destinazioni “once in a lifetime” o con format di lusso accessibile.
In questo scenario così complesso tornano centrali, tra gli altri attori, gli agenti di viaggi, mentre per orientarsi restano fondamentali manifestazioni ricche di contenuti ed esperti come BIT 2022, in presenza a fieramilanocity dal 10 al 12 aprile prossimi.